29/07/2021 – LOTTA AL CAPORALATO: UN NUOVO PROTOCOLLO D’INTESA…
Tre ministeri (del Lavoro, dell’Agricoltura e dell’Interno) insieme all’ANCI, associazione dei Comuni italiani, hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato, con l’intento di attiva più efficaci sinergie interistituzionali nelle aree dove il rischio di progetti lavorativi e caporalato sembrano essere più diffusi e nel contempo sostenere la realizzazione e la diffusione di concreti promossi da associazioni di operanti nel settore dell’agricoltura .
Il lavoro sinergico delle quattro istituzioni conferma che per il contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato sono necessarie azioni concrete rivolte in primis ai lavoratori stagionali agricoli extracomunitari presenti soprattutto nelle regioni del sud d’Italia come Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, territori dove il fenomeno è più diffuso. Tra le altre azioni ricordiamo il dare dignità a questi lavoratori a partire dagli alloggi, recuperando il patrimonio immobiliare pubblico e confiscato; erogare servizi di supporto all’integrazione ma anche servizi di formazione professionale, orientamento al lavoro e accompagnamento all’autoimprenditorialità;supporto informativo, psicologico, medico e legale, oltre che azioni di mappatura del territorio per individuare le aree più a rischio, attuare la vigilanza sullo svolgimento e mantenimento del lavoro regolare e dignitoso, in luce del potenziamento della rete del lavoro agricolo di qualità, che ricordiamo passa anche dai suoi lavoratori oltre che dai suoi prodotti. Di particolare importanza sarà il coinvolgimento di prefetture e Comuni per assicurare l’attuazione delle misure previste dal piano territoriale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. Un’azione che potrà avvalersi anche dei dati sulla mappatura reale della situazione del fenomeno nel nostro Paese.Di particolare importanza sarà il coinvolgimento di prefetture e Comuni per assicurare l’attuazione delle misure previste dal piano territoriale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. Un’azione che potrà avvalersi anche dei dati sulla mappatura reale della situazione del fenomeno nel nostro Paese. Di particolare importanza sarà il coinvolgimento di prefetture e Comuni per assicurare l’attuazione delle misure previste dal piano territoriale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. Un’azione che potrà avvalersi anche dei dati sulla mappatura reale della situazione del fenomeno nel nostro Paese.
Insomma, la lotta al caporalato in agricoltura è un tema radicato, un marchio indelebile, un fenomeno che necessita di una rivoluzione culturale nei consumi, e nelle pratiche commerciali del “ profitto prima di tutto ”. E di azioni concrete che ci attendiamo possano essere il motore di un cambiamento radicale nel settore.