03/08/2021 – GREEN PASS LAVORO, SCUOLA TRASPORTI: IL GOVERNO…

Mancano pochi giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo di esibizione del green pass per l’accesso ad alcune strutture pubbliche. Dal prossimo lunedì 6 agosto ne dovremo essere provvisti se vogliamo cenare nel nostro ristorante preferito, o se vogliamo assistere a un concerto al chiuso, o andare al cinema, o tornare in palestra.

Il dibattito attuale è focalizzato sull’estensione dell’obbligo in alcuni settori: quello dei trasporti, la scuola e i luoghi di lavoro. A quanto si comprende il Governo di Draghi procederà anche questa volta in maniera ponderata e sulla valutazione scientifica della situazione pandemica, in luce di una ripresa delle attività e della scuola in sicurezza.

E si, perché non dimentichiamo che la pandemia attanaglia ancora le nostre vite.

Intanto il Premier ha avvisato gli incontri con le parti sociali per la valutazione dell’estensione dell’obbligo di certificazione verde anche suoi luoghi di lavoro. In questo caso si starebbe valutando una norma che introduca il green pass per i lavoratori in quelle attività dove l’obbligo del certificato è già previsto per i clienti, come per gli alberghi e i ristoranti. Facendo molta attenzione a non strumentalizzare il certificato e utilizzarlo per discriminare o licenziare il personale in caso di non adesione, questa l’esortazione principale delle parti sociali al premier Draghi.

Un fatto è certo: la campagna di vaccinazione deve continuare ed estendersi il più possibile affinché la pandemia possa essere arrestata, e infine e con dati alla mano, il Governo potrebbe valutare la necessità di adottare una legge che introduce l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini, e non solo per la categoria dei lavoratori.

Sul fronte della scuola l’impegno di Draghi è di adottare tutte le misure necessarie affinché si possa assicurare il rientro in presenza da settembre e in sicurezza. E’ esclusa al momento la possibilità di imporre la vaccinazione al personale scolastico e agli studenti. Ma c’è la possibilità di valutare l’obbligo se non si raggiunge il 93% dei vaccinati prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Sui trasporti pubblici sono in ballo due ipotesi: la prima prevede l’obbligo di green pass per voli, aerei, navi e traghetti a partire dal 15 agosto, ma potrebbe questa creare problemi per i rientri dalle vacanze per molti italiani-; la seconda opzione rimandare a settembre l’introduzione dell’obbligo. I temi sono caldi e tutti in divenire. In ogni caso per queste misure c’è bisogno ancora di qualche settimana per giungere ad una soluzione, ma anche della disponibilità dei vaccini per tutti, nel caso in cui si debba inserire un obbligo.

02/08/2021 – PRATICHE SLEALI NELLA FILIERA AGROALIMENTARE: UN DECRETO…

Nella giornata di giovedì il Consiglio dei Ministri, ha approvato il decreto legislativo che recepisce nell’ordinamento italiano la direttiva UE del Parlamento europeo e del Consiglio, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.

E’ stata necessaria una  lettera di costituzione in mora della Commissione Europea, che annunciava l’avvio della procedura d’infrazione contro il nostro Paese per sollecitare l’Italia ad accettare la Direttiva Ue 633/19. Ma alla fine il risultato è arrivato.

I principi individuati dal Parlamento italiano consentire di indirizzare il quadro giuridico esistente verso una maggiore tutela degli operatori delle filiere agricole e alimentari rispetto alla problematica delle pratiche esleali. Saranno, quindi, mantenute le buone pratiche commerciali e la trasparenza  a cui venditori e acquirenti di prodotti agroalimentari possono attenersi prima, durante e dopo la relazione commerciale. In particolare la direttiva introduce il livello minimo di tutela comune a tutta l’Unione europea e comprende un elenco di pratiche commerciali sleali vietate e un elenco di pratiche che saranno autorizzati solo se concordate in termini chiari e univoci al momento della formalizzazione dell’accordo di fornitura.

L’ Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari  ( ICQRF ) è designato come autorità nazionale di contrasto, deputata a vigilare l’applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali, i divie stabilità dalla direttiva e le relative sanzioni. 

L’ICQRF sarà anche chiamato a associato con le Autorità di contrasto degli Stati membri e con la Commissione europea, anche della reciproca assistenza nelle indagini che presentano una dimensione transfrontaliera. 

“Si tratta di un provvedimento importantissimo che servirà a riequilibrare i rapporti di forza tra le parti negli scambi commerciali, garantendo una posizione più equa per gli agricoltori ei produttori”- ha dichiarato il Ministro Patuanelli-“con l’obiettivo di rafforzare la posizione contrattuale della parte più debole, fissando per legge dei criteri capaci di assicurare un “equo prezzo” al produttore agricolo”.

29/07/2021 – LOTTA AL CAPORALATO: UN NUOVO PROTOCOLLO D’INTESA…

Tre ministeri (del Lavoro, dell’Agricoltura e dell’Interno) insieme all’ANCI, associazione dei Comuni italiani, hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato, con l’intento di attiva più efficaci  sinergie interistituzionali  nelle aree dove il rischio di progetti lavorativi e  caporalato sembrano essere più diffusi e nel contempo sostenere la realizzazione e la diffusione di concreti promossi da associazioni di operanti nel settore dell’agricoltura .

Il lavoro sinergico delle quattro istituzioni conferma che per il contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato sono necessarie azioni concrete rivolte in primis ai lavoratori stagionali agricoli extracomunitari presenti soprattutto nelle regioni del sud d’Italia come Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, territori dove il fenomeno è più diffuso. Tra le altre azioni ricordiamo il dare dignità a questi lavoratori a partire dagli alloggi, recuperando il patrimonio immobiliare pubblico e confiscato; erogare servizi di supporto all’integrazione ma anche servizi di formazione professionale, orientamento al lavoro e accompagnamento all’autoimprenditorialità;supporto informativo, psicologico, medico e legale, oltre che azioni di mappatura del territorio per individuare le aree più a rischio, attuare la vigilanza sullo svolgimento e mantenimento del lavoro regolare e dignitoso, in luce del potenziamento della rete del lavoro agricolo di qualità, che ricordiamo passa anche dai suoi lavoratori oltre che dai suoi prodotti. Di particolare importanza sarà il coinvolgimento di prefetture e Comuni per assicurare l’attuazione delle misure previste dal piano territoriale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. Un’azione che potrà avvalersi anche dei dati sulla mappatura reale della situazione del fenomeno nel nostro Paese.Di particolare importanza sarà il coinvolgimento di prefetture e Comuni per assicurare l’attuazione delle misure previste dal piano territoriale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. Un’azione che potrà avvalersi anche dei dati sulla mappatura reale della situazione del fenomeno nel nostro Paese. Di particolare importanza sarà il coinvolgimento di prefetture e Comuni per assicurare l’attuazione delle misure previste dal piano territoriale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato. Un’azione che potrà avvalersi anche dei dati sulla mappatura reale della situazione del fenomeno nel nostro Paese.

Insomma, la lotta al caporalato in agricoltura è un tema radicato, un marchio indelebile, un fenomeno che necessita di una rivoluzione culturale nei consumi, e nelle pratiche commerciali del “ profitto prima di tutto ”. E di azioni concrete che ci attendiamo possano essere il motore di un cambiamento radicale nel settore.

23/07/2021 – GREEN PASS OBBLIGATORIO DAL 6 AGOSTO

Il Consiglio dei Ministri di ieri 22 luglio ha approvato l’utilizzo obbligatorio del Green Pass per poter accedere a bar ristoranti al chiuso, ma anche palestre e cinema, oltre che per poter partecipare ad attività ed eventi, oltre che per l’accesso agli spazi chiusi di musei piscine palestre centri termali, fiere, convegni, parchi tematici. L’obbligo di partecipare al certificato verde vale anche per ai concerti o accedere allo stadio, e scarterà dal 6 agosto. Pubblichiamo una infografica con le novità principali.

Per ulteriori informazioni: www.governo.it

08/07/2021 – C’È LUCE IN FONDO AL TUNNEL: +5%…

“Il Pil dell’Italia è previsto in crescita del 5% nel 2021 e del 4,2% nel 2022. Le previsioni per il 2021 sono molto più elevate rispetto a quelle della scorsa primavera perché le attività economiche hanno reagito meglio del previsto” anche a seguito della “riduzione delle offerte all’attività delle aziende e alla mobilità, grazie ad investimenti pubblici e privati”. Queste le previsioni economiche della Commissione Ue da cui emergono “dati positivi per l’eurozona e per l’Italia. Il commissario Gentiloni ha però ribadito che non possiamo accontentarci di un rimbalzo “che ci riporti alla crescita molto striminzita degli ultimi anni”, e quindi “dobbiamo utilizzare investimenti e riforme del Pnrr per avere una crescita stabile, duratura e sostenibile”. Il Pnrr,

Il clima di positività che si diffonde è l’effetto delle riaperture dopo la campagna vaccinale e delle prospettive di crescita derivanti dal Next Generation Eu.

Ma l’incertezza persist, a causa della circolazione delle varianti del virus, possibili stop delle attività economiche, e queste previsioni che, per ora, hanno “valutato solo l’impatto degli investimenti del piano di ripresa e resilienza e non quello delle riforme che per l’Italia possono aumentare le possibilità di crescita anche negli anni successivi”, secondo quanto affermato dal Commissario Ue Gentiloni.

Un fatto è certo: entro la fine dell’estate arriveranno i primi 25 mld del Pnrr e sarà determinante questa fase di impegno dei soldi. Dentro la logica dei bandi pubblici innesta il compito di governo e amministrazione locali di cambiare la rotta degli ultimi anni: accelerare i tempi delle gare e definire una spesa puntuale, puntando a quegli interventi/progetti in grado di rilanciare il nostro sistema produttivo e sollecitare gli investimenti. Per ora godiamoci questa iniezione di fiducia.

21/06/2021 – PNRR: GLI ITALIANI VOGLIONO VELOCITÀ, EFFICIENZA, LEGALITA’.

Questa seconda metà di giugno sarà decisiva per l’Italia, in attesa per l’approvazione formale del Piano Nazione di Ripresa e Resilienza presentata a fine aprile (la Commissione UE si è riunita il 16 giugno per la valutazione dei Pnrr Nazionali), passaggio che avvierà la procedura per ottenere entro la fine del prossimo mese di luglio l’anticipo dei finanziamenti. Che per noi valgono 25 miliardi di euro.

Impiegarli presto e bene, evitando sprechi e corruzione . Sono questi gli imperativi imprescindibili per gli italiani per scongiurare un flop che ci costerebbe caro. I nemici del piano di risanamento? Burocrati e lobby.

E’ quanto è emerso dallo studio dell’Osservatorio Accredia «La certificazione accreditata al servizio del Recovery plan» curato dal Censis.

Alla domanda “ Come devono essere usati i soldi del Recovery fund ”, il 75,5% degli intervistati teme che dalla pressione a spendere in fretta possa derivare una riduzione dei controlli, spianando la strada all’illegalità. Il 56,4% sostiene che le risorse vanno spese veloci , ma con meccanismi affidabili di verifica del rispetto di norme e regole. Per il 30,4% servono controlli ferrei da parte dello Stato, anche a costo di rallentamenti. Mentre per il 6,5% bisogna azzerare del tutto i controlli per spendere le risorse con la massima celerità. La sfida di impiegare le risorse presto e bene, con meccanismi efficaci e fluidi, scongiurando i ritardi, è ora in cima ai pensieri degli italiani.

Ma il timore maggiore riguarda le eventuali  pressioni delle lobby: l’80,4% degli italiani teme le pressioni delle lobby, gli interessi particolari, con un orientamento delle risorse verso il vantaggio di pochi, non a favore dell’intero Paese.

Anche l’ eccesso di potere delle burocrazie costituisce un punto critico per il 75,8% del campione intervistato: il 66,6% troppe leggi e regolamenti cui attenersi potrebbe rallentare l’impiego delle risorse, il 65,7% teme che non ci garanzie sul fatto che quelli approvati siano i progetti migliori, il 65% teme che gli investimenti siano dirottati su questioni non prioritarie, con una scarsa ricaduta sulle economie locali e sulla qualità della vita dei cittadini.

Spendere presto e bene è dunque la sfida per le istituzioni e la Pubblica amministrazione . Servono perciò strumenti utili a far coesistere la verifica del rispetto delle regole con l’impiego rapido dei fondi. E in questo traguardo un più ampio ricorso alla certificazione accreditata potrebbe amplificare anche i benefici ambientali e sociali, per un valore stimato in 2,2 miliardi di euro annui, con risultati positivi su ambiente (riduzione di emissioni inquinanti e risparmio energetico), lavoro ( riduzione degli infortuni sui luoghi di lavoro), sicurezza alimentare (riduzione delle malattie legato al cibo e dei relativi costi sociali). Ecco perché è auspicabile che ai fondi NgEu vengono applicati criteri di accesso che stimolino il ricorso alla certificazione accreditata.Così si risponderebbe ai dubbi degli italiani. Ipotizzando l’obiettivo di arrivare a 150.000 imprese certificate sotto accreditamento (+60.000 rispetto alle attuali),

Alla domanda di prodotti e imprese da parte dei consumatori,  gli italiani si consumatori e le domandano da cui li li rispettino determinati: primi domandes per il 95,2% la sicurezza dei prodotti che acquistano è requisito fondamentale, come anche il rispetto della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per il 90% degli intervistati, oltre al rispetto rigoroso dell’ambiente, all’attenzione alla qualità delle imprese, al rispetto della legalità e il non ricorso a forme di corruzione, il 78,7% il rispetto della privacy. 

La sfida di grande portata che attende il Paese richiede gli strumenti migliori e le più alte intenzioni per raggiungere gli obiettivi fissati nel Piano di recupero e una crescita economica, sociale e ambientale sostenibile.

17/05/2021 – NOVITA’ IN SETTIMANA

La nuova settimana italiana comincia con l’attesa di cambiamenti e novità sul fronte del contrasto alla pandemia, tra nuovi colori per le Regioni e la ripresa delle attività produttive ancora in stallo.

 

Dovrebbe essere la settimana decisiva affinché il governo possa definire il nuovo decreto sostegni bis che entrerà in vigore il prossimo 24 maggio e le nuove misure che daranno più “ampio respiro” al Paese, entro i limiti dei nuovi indici di valutazione della diffusione del contagio da coronavirus, in valutazione tra Iss e Regioni.

Sul piatto c’è l’allentamento del coprifuoco, con l’ipotesi, realistica nella sua attuazione, di spostarlo alle 23 oa mezzanotte. Certo, una ripartenza a piccoli passi ma con la prospettiva di andare verso una nuova riconquistata “normalità”.

Riaperture e ripartenze, lavoro e libertà, sono questi i temi trainanti del dibattito in corso, ma l’ipotesi più accreditata è procedere con prudenza. “Possiamo proseguire con  ragionata fiducia  verso le graduali riaperture delle altre attività, fare la necessaria prudenza”, ha ripetuto il ministro della Salute Speranza. I dati sono in miglioramento e questo consente di allentare ora e in futuro cancellare il coprifuoco: i decessi dei positivi sono scesi sotto quota 100 (93 nella giornata di ieri 16 maggio), risultato delle buone pratiche attuate da tutti noi, e anche grazie alla campagna vaccinale, con tutte le sue complessità.

Per quanto riguarda i parametri, le regioni nei giorni scorsi hanno chiesto di tenere in considerazione l’indice Rt ospedaliero e di abolire il sistema a colori per introdurre il sistema a zone di rischio legato all’incidenza: 50 casi per 100mila indicatore di rischio basso, 150 casi per 100mila abitanti sarebbero rischio medio. Al di sopra della soglia, si passa al rischio alto.

Dl 27 dicembre 2020, inizio della campagna vaccinale, ad oggi, lunedì 17 maggio 2021, sono state somministrate circa 27milioni di dosi, ma ne mancano 67milioni per vaccinare l’80% della popolazione con una media di circa 2 dosi a testa. Al ritmo di 470mila somministrazioni al giorno (come accaduto nell’ultima settimana) al traguardo della copertura vaccinale per tutti mancano circa 5 mesi ( Fonte:  https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2021/covid-19-vaccini -scopri-in-tempo-reale-quando-saremo-tutti-vaccinati / ). 

27/04/2021 – PRESENTATO IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E…

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato presentato alla Camera dal Premier Draghi. Non si tratta “solo di un insieme di progetti, tanto necessari quanto ambiziosi, di numeri, obiettivi e scadenze” come sottolinea lo stesso Premier, ma è il piano pensato per il futuro delle “vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l’aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicazioni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria attività, l’ansia dei territori svantaggiati, la consapevolezza che l’ambiente va tutelato. Nell’insieme dei programmi c’è il destino del Paese, la sua credibilità”.

Si tratta di un piano di riforme dei grandi temi del nostro Paese: il fisco, la giustizia, la pubblica amministrazione, l’occupazione, il futuro dei giovani e del Sud. Un piano di riforme necessario per dare slancio agli investimenti e superare le debolezze che da sempre rallentano la crescita del nostro Paese, così come affermato da Draghi, agendo in una prospettiva che vada oltre il “proprio orticello” pensando al bene comune guardando al futuro dei nostri figli e della stessa credibilità del nostro Paese.

Sul piano pratico si tratta di disporre di 248 miliardi di euro per la realizzazione di tre obiettivi principali: nell’immediato riparare ai danni economici e sociali della crisi pandemica, che ci ha lasciato 120mila morti per Covid-19, il Pil caduto di quasi il 9% e l’occupazione che ha avuto un ulteriore arresto colpendo maggiormente donne e giovani, e incrementando le fila dei nuovi poveri.

 “Nel medio e lungo periodo il Piano vuole affrontare le debolezze che affliggono il nostro paese e la nostra società: i divari tra Nord e Sud, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico. Infine, le risorse del Piano contribuiranno a dare impulso a una compiuta transizione ecologica”.

Tra i temi fondamentali di tutto il piano lo sguardo è volto alle prossime generazioni, con l’intento di dare un concreto aiuto ai giovani nel costruire la propria famiglia e il proprio futuro: quindi Draghi ha parlato di risorse per aiutare i giovani nell’acquisto della casa con l’introduzione della garanzia statale per l’ottenimento del mutuo, ma anche di un piano di ampliamento dei servizi di educazione per l’infanzia “per eliminare gli ostacoli che limitano la partecipazione delle donne al mercato del lavoro”.

Il futuro è dei giovani che vanno aiutati principalmente nell’ottenimento di aiuti economici per la realizzazione dei propri progetti produttivi. E’ necessario pensare a strutture che possano aiutarli nell’accesso ai finanziamenti, pensando anche ad una garanzia statale, soprattutto per coloro che non hanno famiglie alle spalle che possano dar loro il sostegno economico principalmente per la copertura delle spese iniziali, non previste dai vari bandi, rischiando così di rimanere esclusi a priori dalla possibilità di creare il proprio futuro.  Anche perché le banche non sembrano gli attori adatti ad avere parte decisiva in questo processo, dato che non hanno una visione lungimirante per lo sviluppo del paese ma solo uno sguardo volto alla protezione del loro capitale.

Insomma, uno sguardo al futuro e una progettualità che avrà certezza di realizzazione è tutto ciò di cui il Paese ha bisogno per essere davvero resiliente.

29/03/2021 – COSA C’è PER LE FAMIGLIE: CONGEDI COVID…

Dal 13 marzo 2021 il decreto-legge 13 marzo 2021, n.30 emanato per fronteggiare la diffusione del Covid-19 che ad oggi, a distanza di un anno, ci costringe a restrizioni dal 15 marzo al 6 aprile e che coinvolge anche tutti gli studenti, dai nidi alle scuole superiori. Anche questa volta il Governo ha previsto le misure urgenti inserite e gli interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena.

Il provvedimento, prevede, con efficacia retroattiva e fino al 30 giugno 2021, la possibilità di usufruire di congedi COVID e di bonus baby-sitting nei casi di sospensione delle attività scolastiche o di infezione o quarantena dei figli.

 Per quanto riguarda i congedi Covid per genitori lavoratori, è possibile usufruire solo se l’attività lavorativo non può essere svolta in maniera agile, inoltre il genitore lavoratore dipendente di figlio convivente minore di anni quattordici, alternativamente all’altro genitore, può astenersi dal lavoro per un periodo corrispondente in tutto o in parte alla durata della sospensione dell’attività didattica in presenza del figlio, alla durata dell’infezione da SARS Covid-19 del figlio, nonché alla durata della quarantena del figlio.

Il beneficio è riconosciuto anche ai genitori di figli con disabilità in situazione di gravità accertata, iscritti a scuole di ogni ordine e grado per le quali sia stata disposta la sospensione dell’attività didattica in presenza o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale per i quali sia stata disposta la chiusura.

Per i periodi di congedo Covid fruiti è prevista un’indennità pari al 50% della retribuzione stessa.

Invece, per i figli di età compresa fra 14 e 16 anni, uno dei genitori, alternativamente all’altro, può astenersi dal lavoro senza corresponsione di retribuzione o indennità né riconoscimento di contribuzione figurativa. Ad essi è applicata la tutela del divieto di licenziamento e il diritto alla conservazione del posto di lavoro.

L’altra misura di sostegno prevista è il bonus baby-sitting per un limite massimo settimanale di €100,00. Questo bonus però è dedicato ad alcune categorie di lavoratori:

i lavoratori iscritti alla gestione separata INPS; i lavoratori autonomi; il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19; i lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio biomedico, dei tecnici di radiologia medica e degli operatori socio-sanitari.

Il bonus viene erogato mediante il libretto famiglia o, in alternativa, direttamente al richiedente, in casi di comprovata iscrizione ai centri estivi, ai servizi integrativi per l’infanzia, ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia.  Questa prestazione è riconosciuta anche ai lavoratori autonomi non iscritti all’INPS, ma il riconoscimento è subordinato alla comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali del numero dei beneficiari.

Si precisa che i n caso di esecuzione del lavoro in modalità agile, non è possibile usufruire del bonus per lo stesso periodo, vale anche in caso di disoccupazione o sospensione lavorativa, l’altro genitore non può fruire dell’astensione per congedo o del bonus baby-sitting, a meno che non sia genitore anche di altri figli minori di anni 14 avuti da altri soggetti che non stiano fruendo di alcuna delle misure di cui sopra.

Inoltre il bonus baby -sitting può essere fruito solo se l’altro genitore non accede ad altre tutele o al congedo COVID e comunque in alternativa allo smart-working per figli fino ai 16 anni, nonché per eventuali periodi di congedo parentale. Queste misure si applicano fino al 30 giugno 2021 e saranno attive fino ad esaurimento fondi.