17/09/2021 – SUPER GREEN PASS: DAL 15 OTTOBRE SCATTA…

Nella cabina di regia svoltasi ieri, 16 settembre, è stato approvato il decreto che estende la certificazione verde a tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato. 

Una decisione importante, che vede l’Italia fare da pioniera in Europa. Ora la certificazione verde è obbligatoria per 23 milioni di persone.

Con questa misura il Governo Draghi adotta la linea dura per scongiurare il pericolo della quinta ondata in autunno, con quasi 10 milioni di italiani che a settembre non sono ancora vaccinati.

E’ chiaro che l’obiettivo è incrementare le vaccinazioni, ma il decreto è necessario per continuare ad aprire il Paese, ha dichiarato Draghi. E’ una misura che lascia ancora qualche discrezionalità, e che spera di rafforzare la campagna di vaccinazione. Ma è anche l’ultimo passo prima che il Governo definisca l’obbligatorietà della vaccinazione contro il Covid-19.

 COSA PREVEDE IL DRECRETO:

  • il Green pass diventa obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro, sia pubblici che privati, dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre, scadenza dello stato di emergenza;
  • il mancato possesso di green pass comporta la sospensione dal lavoro e dello stipendio, fino a presentazione della certificazione verde. Si precisa che non è ammessa alcuna conseguenza disciplinare, nessun rischio di licenziamento o demansionamenti;
  • la verifica del green pass è demandata al datore di lavoro, che ne definirà le modalità operative, individuando anche un responsabile dell’accertamento, da eseguire al momento dell’accesso sul luogo di lavoro;
  • per i datori di lavoro che non effettuano i controlli sono previste sanzioni da 400 a 1000 euro, mentre dipendenti pubblici, privati e autonomi che verranno sorpresi in un luogo di lavoro senza il pass rischiano una sanzione da 600 a 1.500 euro.
  • I test rapidi (antigenici) con validità di 48 ore rimangano a pagamento, a carico del lavoratore, anche sea prezzo calmierato (8 euro per i minori e 15 euro per gli adulti).  Saranno invece gratuiti per le persone «fragili», esentati dalla campagna vaccinale con idonea certificazione medica.

 Quella decisa dal governo Draghi è una delle più estese e incisive misure di questo tipo approvate sino ad ora per contrastare il rischio di una nuova ondata di contagi, e fa del nostro Paese l’apripista in Europa: infatti ad oggi nessun altro stato ha ancora applicato un obbligo equivalente così esteso per il contrasto della pandemia.

15/09/2021 – L’AGROALIMENTARE FILIERA D’ECCELLENZA CON FRAGILITÀ DA RISOLVERE

Il grande comparto agroalimentare italiano, si sa, è la prima ricchezza del Paese, ma con molte fragilità: un settore economico che oggi è alle prese con un vero successo delle proprie vendite in tutto il mondo ma anche con una serie importante di problemi da affrontare.

Oggi la filiera agroalimentare vale il 25% del Pil con 538 miliardi di euro. Ad essere coinvolti circa 4 milioni di lavoratori impegnati in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Un colosso economico, ma anche sociale e di tutela ambientale, il cui successo è stato confermato anche dal balzo in alto delle esportazioni che nei primi sei mesi del 2021 sono cresciute dell’11,2% arrivando a sfiorare la bella cifra di 50 miliardi di euro.

L’instabilità del clima, che ha colpito le campagne con ondate di maltempo e periodi di siccità, ha prodotto un aumento fino al 30% dei costi di produzione, andando a pesare fortemente sui prezzi di vendita., senza tralasciare la pericolosa congiuntura caratterizzata dall’incremento dei prezzi delle materie prime e delle difficoltà di approvvigionamento dei materiali come imballaggi, tappi, capsule, pallets, alluminio. Una condizione che mette a rischio proprio quel traguardo delle esportazioni di cui si è detto, ma anche i bilanci delle imprese, la loro competitività oltre che far lievitare i prezzi interni dei mercati alimentari.

Al di là dei costi di produzione, le stesse esportazioni sono minacciate anche dalla concorrenza sleale che dilaga. “La previsione di chiudere il 2021 con esportazioni agroalimentari per 50 miliardi consente di raggiungere la metà del mercato dei falsi prodotti italiani nel mondo”, ha sostenuto in una nota pochi giorni fa Filiera Italia che raccoglie alcuni dei migliori esempi dell’agroalimentare nazionale. L’organizzazione addirittura indica in un +15,2% a giugno 2021 su giugno 2020 la crescita delle vendite all’estero, ma spiega anche che i falsi agroalimentari hanno un valore “ormai ben oltre i 100 miliardi di euro” e costituiscono “una piaga che non si arresta”.

Insomma una fragile ricchezza da proteggere. La filiera agroalimentare dovrebbe “fare sistema”, un modo per affrontare insieme la sfida del rinnovamento dell’intero comparto agroalimentare italiano. Un metodo che ha assunto ruolo e importanza nuovi nel corso di questi due anni di pandemia da Covid-19 che hanno fatto capire, più e meglio di prima, l’importanza strategica dell’agroalimentare anche per l’Italia.

Motivazioni condivise dai 18 Distretti del Cibo italiani tanto da sottoscrivere il 23 agosto un Protocollo d’intesa per la costituzione della Consulta dei Distretti del Cibo. Tra gli obiettivi, quello di programmare e pianificare sistemi di sviluppo territoriali e di coesione sociale, utili a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsto dal Pnrr, ma anche l’opportunità di assumere il ruolo di interlocutore con le istituzioni e di farsi portatore di interessi dei distretti con proposte ed azioni condivise.

Insomma fare sistema, vuol dire mettere in rete i territori, condividere informazioni, buone prassi e processi innovativi per rafforzare le filiere produttive, promuovendo l’identità del nostro settore agroalimentare che rappresenta uno dei principali motori del Made in Italy.

10/09/2021- NUOVO DECRETO CHE ESTENDE L’OBBLIGO DEL GREEN PASS

Il Consiglio dei Ministri di ieri è stato convocato per ampliare l’obbligo di possesso del certificato verde per i lavoratori di mense e pulizie che operano negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nelle Rsa e negli ospedali., estendendo l’obbligo anche ai genitori che devono acceder e agli istituti scolastici. Per ora le valutazioni sui lavoratori della pubblica amministrazione e del settore privato è rimandato.

Per il momento l’estensione della misura non è stata prevista anche per i gestori e personale di bar e ristoranti, palestre e piscine, dipendenti di cinema e teatri: cioè tutti quei settori dove il green pass è obbligatorio per i clienti.

Ecco le nuove regole. 

SCUOLA E UNIVERSITA’

Per l’accesso alle strutture scolastiche sarà necessario avere il green pass sia per il personale scolastico, ma anche i dipendenti delle ditte esterne (pulizie, mense, manutenzione) e i genitori che entrano negli istituti per accompagnare o riprender ei figli, nonché per partecipare alle riunioni o incontrare gli insegnanti.

Nel decreto è specificato che sono esentati «i bambini, gli alunni, gli studenti e i frequentanti i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori».

Stessa regola vale per gli atenei e dunque deve avere il green pass «chiunque accede alle strutture appartenenti alle istituzioni universitarie e dell’alta formazione artistica musicale e coreutica, nonché alle altre istituzioni di alta formazione collegate alle università».

Il dirigente scolastico e i responsabili di tutte le istituzioni scolastiche, educative e formative hanno il compito di controllare il possesso del Green Pass da parte del lavoratore. Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul rispetto delle prescrizioni deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro.

I lavoratori esterni e i genitori che non hanno il green pass rischiano la multa da 400 a 1.000 euro.
Per il personale la mancanza di green pass è considerata invece «assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro viene sospeso, e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso».

RSA: OBBLIGO VACCINALE

Le nuove norme in vigore dal 10 ottobre si applicano a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa nelle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie (RSA, strutture per anziani, ecc.).  Non solo per medici e infermieri dunque.

Sono tenuti ad assicurare il rispetto dell’obbligo vaccinale i responsabili delle strutture e i datori di lavori dei soggetti che a qualunque titolo svolgono attività lavorativa sulla base di contratti esterni. Le modalità di verifica dell’adempimento dell’obbligo saranno definite con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato con il Ministro della salute, sentito il Garante per la protezione dei dati personali. Le misure del decreto per il personale del mondo scolastico, universitario e socio assistenziale non si applicano ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute.

Le nuove norme entrano in vigore dal 10 ottobre e saranno efficaci fino al 31 dicembre prossimo, termine di cessazione dello stato di emergenza, e applicano l’obbligo vaccinale nelle strutture residenziali, socio-assistenziali e sociosanitarie.

SANZIONI E SOSPENSIONI

Nel decreto si legge che «agli esercenti le professioni sanitarie e agli operatori di interesse sanitario nonché ai lavoratori dipendenti delle Rsa si applicano le sanzioni e la sospensione della prestazione lavorativa, comporta che non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento e mantiene efficacia fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o, in mancanza, fino al completamento del piano vaccinale nazionale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021».

09/09/2021 – ISMEA INVESTE: PER SOSTENERE ECONOMICAMENTE I PROGETTI…

Interventi con strumenti finanziari da 2 a 20 milioni di euro per le società che presentano piani di investimento nel settore agroindustriale. 

In occasione della giornata inaugurale di Macfrut 2021 di Rimini e Fieravicola, Ismea ha presentato il nuovo strumento finanziario per sostenere i progetti di sviluppo produttivo e commerciale delle società del comparto agricolo e agroindustriale.

Che cos’è Ismea Investe

Obiettivo dello strumento è rafforzare l’agroalimentare italiano in questa fase di ripresa dagli effetti di stallo che la pandemia ha portato all’economia. Ismea Investe opera attraverso diverse forme di sostegno – finanziamento, prestito partecipativo, acquisto di azioni, prestito mezzanino, sottoscrizione di obbligazioni – e interviene contestualmente all’investimento di un terzo finanziatore, che deve essere di valore pari o superiore a quello dell’Istituto. Con la propria quota di intervento, che resta inalterata nelle varie fasi di attuazione del progetto, Ismea diventa un socio di minoranza della società beneficiaria con la presenza di un proprio rappresentante negli organi sociali dell’impresa per la durata dell’investimento. Il rendimento atteso (sempre commisurato al rischio specifico della singola operazione), le tempistiche (comprese tra i cinque e i sette anni) e le modalità di uscita dall’investimento da parte di Ismea sono indicate in sede di stipula.

 Quali imprese possono presentare domanda a Ismea 

Ismea Investe si rivolge all’intera filiera agroalimentare, comprese le imprese di nuova costituzione e le cooperative. Possono quindi accedere allo strumento tanto le società di capitali della produzione agricola primaria quanto quelle della trasformazione industriale di prodotti agricoli compresi nell’Allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, fino alle imprese attive nella distribuzione e la logistica. Sono escluse le società operanti nei settori pesca e acquacoltura e quelle beneficiarie di precedenti interventi di finanza strutturata Ismea. Lo strumento interviene a fronte di progetti di sviluppo o consolidamento che prevedano investimenti materiali e/o immateriali superiori a 4 milioni di euro, mentre l’intervento Ismea è compreso tra un minimo di 2 milioni di euro e un massimo di 20 milioni di euro

Come partecipare a Ismea Investe 

Le domande di intervento possono essere presentate attraverso il portale strumenti Ismea, indicando i dati necessari per l’espletamento dell’istruttoria da parte degli uffici, che verificano sia i requisiti oggettivi e soggettivi che la sostenibilità economico-finanziaria di ciascun progetto. Terminata la fase istruttoria e approvata la graduatoria dei progetti ammessi, si procederà – previo nulla-osta da parte della Commissione, su richiesta del Ministero – alla stipula degli accordi per l’attuazione e la gestione dei singoli interventi. Ciascun accordo definirà gli obblighi dei contraenti, il monitoraggio gestionale, la nomina di rappresentanti Ismea negli organi sociali e garanzie a tutela della way-out dell’Ente.

 

 

 

08/09/2021 – COSA PREVEDE IL PNRR PER LE FAMIGLIE

Proponiamo una piccola guida con le misure pensate per le famiglie previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per conoscere tutte le agevolazioni, i bonus e le riforme previste.

Le misure contenute nel PNRR a favore delle famiglie sono connesse al progetto di riforma contenuto nel Family Act, un disegno di legge organico che impegna il governo a introdurre entro due anni una serie di agevolazioni fiscali e aiuti per i nuclei familiari. Si tratta di un progetto di riforma delle politiche per la famiglia che punta al potenziamento del sistema del welfare, tramite l’introduzione di un ventaglio di misure: dall’assegno unico universale alla revisione dei congedi parentali, senza dimenticare gli incentivi per il lavoro femminile, le agevolazioni per i giovani e gli aiuti rivolti ai disabili. 

Assegno unico universale

La prima e più attesa misura tra quelle previste dal Family Act è l’assegno unico universale. In sintesi, le risorse destinate alle famiglie con figli a carico, oggi disperse su una pluralità di misure saranno gradualmente potenziate e concentrate su un’unica misura nazionale di sostegno, che assegna ai nuclei familiari un beneficio economico omogeneo, secondo criteri di universalità e progressività. Si tratta di un contributo economico che sarà calibrato rispetto all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare, in modo da rafforzare il sostegno economico per i nuclei maggiormente in difficoltà, con l’obiettivo di contrastare la povertà minorile. E novità più importante è che l’assegno unico è stato pensato anche per i lavoratori autonomi con nuclei familiari. In attesa dell’entrata in vigore dell’assegno unico nella sua forma definitiva, prevista per il 2022, dal 1° luglio è possibile fare richiesta per l’assegno unico temporaneo: il provvedimento “ponte” pensato per sostenere i genitori con figli minorenni che non beneficiano degli assegni al nucleo familiare.

Asili nido, congedi parentali e spese per figli con patologie

Nel Family Act rientra anche una serie di previsioni che rivedono la disciplina dei congedi parentali e del congedo di paternità, recependo la direttiva europea in materia di conciliazione tra vita familiare e vita professionale (Direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019).

Insieme al riordino delle misure di sostegno all’educazione dei figli a carico, il nuovo disegno di legge stabilisce anche l’introduzione di nuove provvidenze. In particolare, si tratta della concessione di contributi che possono coprire anche l’intero importo delle rette per gli asili nido, dei micro-nidi, delle sezioni primavera e delle scuole dell’infanzia, nonché l’attivazione di servizi di supporto a domicilio per le famiglie con figli di età inferiore a 6 anni. Sempre a proposito del sostegno per le famiglie, sono previste ulteriori misure per le spese sostenute per i figli affetti da patologie fisiche e non fisiche, compresi i disturbi specifici dell’apprendimento. 

Tra le spese rimborsabili sono quelle per l’acquisto dei libri di testo della scuola secondaria di primo e di secondo grado, per viaggi di istruzione, per l’iscrizione o l’abbonamento a associazioni sportive e per la frequenza di corsi di lingua straniera, arte e musica.

Incentivi al lavoro femminile, smart working e agevolazioni per i giovani

Il Family Act mira al rafforzamento delle misure volte a incentivare il lavoro femminile, anche tramite l’introduzione di agevolazioni fiscali per le spese sostenute per i servizi domestici o di assistenza ai familiari con deficit di autonomia, assunti con contratto di lavoro subordinato, tenendo conto dell’ISEE familiare. 

A tal proposito, è previsto che una quota della dotazione del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese sia riservata all’avvio di nuove imprese femminili e al sostegno della loro attività per i primi due anni. Sono inoltre previste ulteriori forme di rafforzamento delle misure volte a incentivare il lavoro femminile nelle Regioni del Mezzogiorno.

Sempre al contesto del Family Act fanno riferimento tre opportunità per i giovani:

  • le agevolazioni fiscali per la locazione dell’abitazione principale per le giovani coppie, con età non superiore a 35 anni alla data di presentazione della domanda;
  • le detrazioni fiscali per le spese sostenute per acquistare libri universitari per i figli maggiorenni a carico, qualora non usufruiscano di altre forme di sostegno per l’acquisto dei libri di testo (per favorire autonomia finanziaria dei giovani);
  • le agevolazioni fiscali per le spese sostenute dalle famiglie relativamente a contratti di locazione di abitazioni per i figli maggiorenni, iscritti a corsi universitari.

Aiuti alle famiglie: 5 Investimenti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza

Per quanto riguarda l’articolazione delle misure nel Recovery Plan, ci sono due investimenti specifici rivolti alle famiglie nella missione 4 “Istruzione e ricerca“, collocati nella componente 1.1. In particolare:

  • l’investimento 1.1, che prevede un Piano per asili nido, scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia;
  • l’investimento 1.2, relativo a un Piano di estensione del tempo pieno e mense.

Inoltre, la missione 5 “Inclusione e coesione“, nella sua componente 2.1 prevede:

  • l’investimento 1.1 per la definizione di un Piano di sostegno alle persone vulnerabili e la prevenzione della istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti;
  • l’investimento 1.2, incentrato sui Percorsi di autonomia per persone con disabilità.

31/08/2021 – PENSIONI, COME SI POTRÀ LASCIARE IL LAVORO…

 

Tra circa 100 giorni scadrà Quota 100, l’opzione al pensionamento anticipato: lasciare il lavoro sommando 62 anni di età e 38 di contributi è possibile solo fino al 31 dicembre, e probabilmente si procederà potenziando le altre opzioni pensionistiche come l’Ape sociale, Opzione donna o i contratti d’espansione. Quella pensionistica è una delle riforme chiave di cui il governo Draghi dovrà occuparsi nelle prossime settimane.

Cosa accadrà dal 1 gennaio 2022?

PENSIONI, IL RISCHIO SCALONE NON È DEL TUTTO SCONGIURATO. PER ORA

Il rischio scalone col ritorno ai 67 anni di età previsti dalla riforma Fornero al momento non è del tutto scongiurato. Dall’oggi al domani, in caso di nessuna riforma varata dal Governo, il pensionamento sarebbe possibile solo a partire dai 67 anni di età: dal 31 dicembre 2021, senza una riforma, per gli esclusi dalle opzioni attuali ci sarà un aumento secco di cinque o sei anni dei requisiti di pensionamento. Ci auguriamo che il governo intervenga tempestivamente nelle prossime settimane.

APE SOCIALE, OPZIONE DONNA E CONTRATTI D’ESPANSIONE

E’ molto probabile che si procederà potenziando e rendendo strutturali strumenti già esistenti e collaudati:

  • opzione donna (uscita con 35 anni di contribuzione e 58 anni d’età, 59 se autonome)
  • Ape sociale (prevista da 63 anni per le categorie che svolgono mansioni faticose),
  • Contratti di espansione

 Indiscrezioni ci parlano di potenziamento dell’Ape sociale, che dovrebbe essere estesa anche ad altre categorie di lavoratori impegnati in attività considerate gravose o usuranti. Decisivo per l’allargamento della platea sarà lo studio che sta completando l’apposita Commissione tecnica istituita dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

Oggi come oggi con Opzione donna le lavoratrici possono uscire dal mondo del lavoro a 35 anni netti di contribuzione e 58 anni di età anagrafica, per le subordinate, 59 anni per le lavoratrici autonome. L’Ape sociale è invece un sussidio erogato mentre si attende il raggiungimento dell’età pensionabile rivolto ai contribuenti di entrambi i sessi che hanno compiuto 63 anni e con 30-36 anni di contributi versati.

Il contratto di espansione invece consente di mandare in pensione su base volontaria i lavoratori fino a 5 anni prima (60 mesi) rispetto ai requisiti ordinariamente richiesti per la pensione di vecchiaia ma anche anticipata. Serve un accordo da siglare presso il Ministero del Lavoro tra azienda e sindacati, che deve contenere anche un certo numero di nuove assunzioni e deve essere finalizzato alla reindustrializzazione e riorganizzazione in ottica di sviluppo tecnologico dell’attività. L’obiettivo è quello di favorire la ristrutturazione delle imprese in crisi e il ricambio generazionale. Il meccanismo funziona in questo modo: il dipendente che si trova a meno di cinque anni dalla pensione chiude il rapporto con l’azienda e riceve in cambio la cosiddetta indennità di accompagnamento alla pensione, una somma che gli viene corrisposta per tredici mensilità all’anno fino al compimento dei 67 anni e alla maturazione dei requisiti per lasciare il lavoro, pagata dall’Inps ma a sovvenzionata dall’azienda di provenienza. Per il lavoratore c’è invece anche la possibilità di trovare un altro lavoro.

Insomma, di ipotesi al vaglio ne abbiamo. Non resta che attendere i tempi del governo.

26/08/2021 – OPPORTUNITA’ CON IL PROGRAMMA “GOL” : LE…

Settembre è alle porte e il countdown per il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL) sta per terminare: si tratta del maxi piano del governo per il rilancio delle politiche attive per il lavoro. La nuova misura avrà un finanziamento complessivo di 4,9 miliardi di euro tra fondi del PNRR e React-EU.

GLI OBIETTIVI DI “GOL”

Presa in carico, profilazione, formazione e ricollocazione dei disoccupati e delle persone in transizione occupazionale. Secondo quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, tra i principali traguardi da raggiungere c’è quello di coinvolgere almeno 3 milioni di persone entro il 2025, di cui il 75% dovranno essere donne, disoccupati di lunga durata, diversamente abili, giovani under 30 e lavoratori over 55. Inoltre, per 800 mila beneficiari saranno avviati programmi di formazione, e in particolare di rafforzamento delle proprie competenze digitali. 

I BENEFICIARI DI “GOL”

Lavoratori in cassa integrazione, disoccupati beneficiari di Naspi e Dis-coll, percettori del Reddito di cittadinanza, lavoratori fragili o vulnerabili – come Neet (giovani tra i15 e i 29 anni né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o di formazione), disabili, donne in condizioni di svantaggio, over 55 -, i disoccupati senza sostegno al reddito, e i cosiddetti “working poor” cioè coloro che, pur lavorando, versano in condizione di precarietà e non dispongono di salari dignitosi.

I PERCORSI DI RICOLLOCAZIONE LAVORATIVA

Sulla base allo status lavorativo sono previsti 4 percorsi differenti di riqualificazione che aiuteranno gli interessanti a trovare un nuovo impiego, più un quinto riservato esclusivamente alla ricollocazione collettiva in casi di crisi aziendali:

  • percorso lineare di reinserimento lavorativo per chi è più facilmente occupabile;
  • percorso di aggiornamento ‘upskilling’, per chi ha bisogno di adeguare le proprie competenze, prendendo interventi formativi prevalentemente di breve durata e dal contenuto professionalizzante;
  • percorso di riqualificazione ‘reskilling’ dedicato a chi è più distante dal mercato del lavoro, che si traduce in una robusta attività di formazione, con un’attenzione ai profili più richiesti;
  • per i casi più complessi, si andrà ad attivare il percorso di lavoro e inclusione, che fa leva sulla collaborazione con la rete dei servizi territoriali, educativi, sociali, sanitari, di conciliazione.

L’elemento fondamentale dei 4 percorsi è la personalizzazione dell’intervento al fine di delineare la soluzione più adatta in base alle esigenze dei singoli soggetti.

Il programma GOL dovrà essere finalizzato attraverso un decreto interministeriale, condiviso con le Regioni. In virtù del fatto che saranno proprio queste ultime a farsi carico dell’attuazione del progetto, con il supporto dell’Agenzia nazionale per le politiche attive per il lavoro, si pensa che la misura possa partire entro la fine di settembre, previo incontro preliminare tra gli assessori regionali e faccia a faccia con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando.

Un decreto interministeriale servirà a finalizzare il programma Gol, che dovrà essere condiviso con le Regioni, che dovranno occuparsi della attuazione. Per fine mese, in programma un incontro tra gli assessori regionali, qualche giorno dopo, il 2 settembre, si farà il punto con il Ministro Orlando. Si punta a partire entro settembre.

24/08/2021-L’agenzia del farmaco americana FDA approva in via definitiva…

L’approvazione in via definitiva del vaccino Pfizer da parte della Fda (Food and Drug Administration), l’agenzia del farmaco degli Stati Uniti, che fino ad oggi aveva rilasciato un’autorizzazione d’emergenza per i vaccini anti-Covid 19 in uso, potrebbe essere l’anticamera per provvedimenti di legge sull’obbligo della vaccinazione.

STATI UNITI: PIENA APPROVAZIONE AL VACCINO PFIZER

La FDA ha dato “piena approvazione” per la somministrazione del vaccino Pfizer/Biontech per le persone over 16 certificando la sua “efficacia”. L’approvazione arriva a seguito dei risultati dei test svolti su 46.000 volontari, mostrandosi efficace contro il virus anche 6 mesi dopo la seconda dose nel 91% dei casi.  Ricordiamo che fino ad oggi la FDA, l’agenzia del farmaco americana, aveva dato un’approvazione in via emergenziale al vaccino anti-Covid19, e con questa approvazione definitiva ne sancisce la sicurezza e l’efficacia per la popolazione over 16. Invece il vaccino Pfizer resta disponibile con l’uso di emergenza per i bambini dai 12 ai 15 anni.

Tale decisione dovrebbe portare a definire l’obbligo di vaccino per ospedali, scuole e università. L’approvazione arriva nel momento in cui negli Stati Uniti si registrano circa 150 mila nuovi contagi al giorno e più di 1000 morti nelle ultime 24 ore, a causa del diffondersi della variante Delta.

Negli Stati Uniti la campagna vaccinale sta registrando rallentamenti anche per la numerosità dei “no vax”, degli indecisi e dei dubbiosi. In America meno della metà della popolazione americana (40,84%) ha concluso il ciclo vaccinale e il governo e la FDA, sperano che l’approvazione del vaccino Pfizer-Biotech possa aumentare la fiducia nella campagna di vaccinazione nazionale.

 ITALIA: E’ VACCINATO IL 67% DELLA POPOLAZIONE (OVER 12)

Intanto Nel nostro Paese si registrano oltre 75 milioni di dosi somministrate, con il 67% della popolazione immunizzata: un dato questo che non preoccupa il commissario Figliuolo, che si è dato tempo fino a fine settembre per raggiungere l’80% dei vaccinati. Vaccinare quel 13% di italiani che manca all’appello in circa 5 settimane non sembra un’impresa.

06/08/2021 – NOVITA’ GREEN PASS: DAL 1 SETTEMBRE OBBLIGATORIO…

   

Da oggi, 6 agosto in Italia scatta l’obbligo del certificato verde per poter avere accesso ad alcuni servizi al chiuso, come ristoranti, cinema, teatri e musei. Intanto nella giornata di ieri si è definito un nuovo Dl dedicato al Green pass, che fissa l’obbligatorietà anche per la scuola ei trasporti a partire dal 1 settembre.

  

Scuola e università

Si legge nel decreto “al fine di garantire la salute pubblica e adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione in presenza del servizio essenziale d’istruzione”, anche tutto il personale della scuola e dell’università dovrà avere il Green pass. “Il rispetto delle disposizioni è in assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza , il rapporto di lavoro è sospesoe non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato”. “Nell’anno scolastico 2021-2022, al fine di assicurare il valore della scuola come e di tutelare la sfera sociale e psico-affettiva della popolazione scolastica, sull ‘intero territorio nazionale, i servizi educativi per l’infanzia e l’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado sono svolti in presenza. Le attività didattiche e curriculari delle Università sono svolte prioritariamente in presenza”.Resta l’obbligo di mascherine, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’

 Tamponi più economici

In base a un accordo stabilito tra il commissario per l’emergenza Covid, generale Francesco Figliuolo, il ministro della Salute Roberto Speranza ei presidenti di Federfarma, Assofarm e FarmacieUnite, il costo dei tamponi rapidi in farmacia sarà di 8 euro per i ragazzi tra i 12 ei 18 anni e 15 euro per tutti gli altri italiani. Questo accordo è in vigore fino al 30 settembre.

 Trasporti a lunga percorrenza

A partire dal 1settembre il Green Pass sarà obbligatorio su navi e traghetti interregionali ad esclusione dello Stretto di Messina, sui treni di tipo Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, sugli autobus che collegano più di due Regioni, e per gli autobus adibiti a servizio di noleggio con conducente, ad eccezione di quelli aggiuntivi al servizio pubblico locale e regionale. Lo prevede la bozza del nuovo dl sul Green pass varata dal Cdm. L’obbligo non applica per i soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e per i soggetti esentati dal vaccino con certificazione medica. La capienza dei mezzi di trasporto passa dal 50% all’80% dei posti disponibili, sia nel trasporto pubblico locale che in quello a lunga percorrenza, in zona bianca e gialla.

 Quarantena per i vaccinati

Durante la cabina di regia si e’ ultimamente la durata della  quarantena  per i positivi vaccinati si riduce da 10 a 7 giorni  con tampone alla fine del periodo. Mentre per i non vaccinati resta di 10 giorni.

04/08/2021 – italiadomani.gov.it: un portale per monitorare opere e…

 

E’ online italiadomani.gov.it, il portale ufficiale dedicato a “Italia Domani”, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il portale nasce con lo scopo di illustrare i contenuti del Piano e raccontarne il percorso di attuazione attraverso schede dedicate al monitoraggio degli investimenti e delle riforme, oltre che offrire un aggiornamento sullo sviluppo degli interventi previsti. Si ipotizza che le riforme e gli interventi previsti nel programma incideranno positivamente in termini di crescita del PIL reale tra il 12,7% e il 14,5 % nell’arco dei sei anni del piano. Il sito consente di consultare lo stato di avanzamento di ogni investimento e le spese sostenute. In questo modo, tutti i cittadini potranno controllare e monitorare le informazioni relative alla realizzazione del Piano.

Le Priorità Trasversali: giovani, parità, divario territoriale

 Le “Priorità Trasversali” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono la realizzazione della transizione ecologica e digitale, e il recupero dei ritardi che storicamente penalizzano il Paese, relativi ai giovani, alla parità di genere e al divario territoriale. In questa sezione è possibile navigare fra le principali misure focalizzate sui giovani, la parità di genere e sulla riduzione dei divari territoriali. Per invertire il declino di natalità del Paese si attueranno investimenti di potenziamento dei servizi di assistenza all’infanzia, ma anche il miglioramento del sistema scolastico. Sul fronte della parità di genere si punta a garantire le stesse opportunità economiche e sociali fra uomini e donne con riforme, istruzione e investimenti. Uno degli obiettivi centrali del Piano è quello di aumentare il livello di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e supportare la creazione di piccole e medie imprese con fondi per l’imprenditoria femminile. Altra necessità è quella di colmare il divario di cittadinanza valorizzando il potenziale del Sud e rafforzando i servizi sociali territoriali per il sostegno alle persone disabili e anziane. 

Le 6 Missioni, le Risorse, le Riforme 

Le sei Missioni rappresentano le aree di intervento principali del Piano e sono: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca; Inclusione e coesione; Salute. Nella sezione “Risorse” è consultabile un prospetto delle risorse finanziarie disponibili per ogni Missione, con l’indicazione delle risorse aggiuntive stanziate all’interno del Fondo Complementare. La sezione “Riforme” illustra i contenuti, gli obiettivi e le tempistiche previste per le riforme.

 Investimenti in oltre 150 progetti 

Alla sezione “Investimenti” sarà possibile consultare facilmente gli oltre 150 progetti di investimento contenuti nel Piano, monitorando lo stato di avanzamento di ogni misura, i benefici per i cittadini, le attività e le scadenze previste e l’importo stabilito per ciascun anno. Grazie a un sistema di filtri, è possibile ricercare gli investimenti e visualizzare quelli a cui si è più interessati. Dal portale, inoltre, è possibile scaricare il testo integrale del Piano, insieme a molti altri utili documenti di approfondimento.