11/05/2022 – MODELLO 730

Il 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi rivolto ai pensionati e ai lavoratoti dipendenti. Il rimborso dell’imposta avverrà direttamente in busta paga a partire dal mese di luglio, o nella rata della pensione nel mese di agosto, viceversa il versamento, verrà trattenuto nella retribuzione o dalla rata della pensione. Queste sono le tempistiche nel caso in cui siano stati indicati i dati del sostituto d’imposta. Nel caso in cui non siano stati indicati, il rimborso avverrà direttamente a fine anno o ad inizio anno successivo.

Sono esonerati, dal presentare il seguente modello, coloro che percepiscono solo redditi derivanti dall’abitazione principale o altri fabbricati non locati. Sono invece obbligati a presentarlo coloro che hanno più sostituti d’imposta e quelle casistiche in cui le addizionali Irpef non sono state trattenute o trattenute inferiormente a quanto dovuto.

La consegna del Modello 730 sarà quella del 30 settembre.

Può essere effettuato anche un modello 730 congiunto, da parte di coniugi oppure, da parte di quei contribuenti facenti parte di un’unione civile prevista dalla Legge Cirinnà.

Può essere attuato in due casistiche:

  • quando tutti e due i coniugi /uniti civilmente, hanno redditi che potrà essere dichiarato nel Modello 730;
  • se uno dei due coniugi/uniti civilmente ha un sostituto d’imposta nel momento in cui viene fatto il 730.

 

Ovviamente così come i lavoratori dipendenti, anche per i pensionati non è obbligatorio presentare 730, lo sarà qualora il pensionato percepisca dei redditi aggiuntivi oltre la pensione. Il rimborso per questa categoria avverrà tra agosto e settembre.

Le spese che potranno essere detratte con il Modello 730 sono: le spese mediche, le spese per i mutui per l’acquisto di un’abitazione principale, le spese d’istruzione, le spese funebri, per i lavori di ristrutturazione, per l’acquisto di elettrodomestici o mobili.

03/05/2022 – BONUS BEBE’: REQUISITI PER I CITTADINI EXTRACOMUNITARI

Con l’entrata in vigore dell’assegno unico, è arrivata anche la fine del Bonus Bebè. I cittadini extracomunitari però, che erano esclusi dal beneficio, rientrano tra coloro a cui spetterà l’assegno mensile per ogni figlio nato, adottato o in affido.

Il Bonus Bebè è un assegno mensile che spetta alle famiglie, per ogni figlio/a, anche nel caso in cui sia adottato o affidamento preadottivo, ogni mese fino a quando non avrà compiuto un anno di età o nel primo anno di ingresso del bambino.

L’importo percepito varia in base all’ISEE di chi lo richiede e va da un minimo di 80 euro ad un massimo di 192 euro.

Il bonus non è stato confermato per il 2022 proprio perché poi entrato in vigore l’assegno unico.  I pagamenti saranno effettuati solo per terminare il periodo coperto dall’agevolazione, per esempio se un bambino è nato a settembre, la quota sarà corrisposta fino a settembre 2022.

Coloro che hanno diritto di percepire il Bonus Bebè saranno:

  • Quelle famiglie che hanno la carta di soggiorno;
  • Gli stranieri che hanno un permesso unico di lavoro autorizzati a praticare una professione per un periodo maggiore di sei mesi;
  • Gli stranieri che hanno il permesso di soggiorno per motivi di ricerca e che possono soggiornare in Italia per un periodo maggiore a sei mesi.

 

Queste sono le novità previste per il Bonus, l’INPS stabilisce inoltre che:

  • Le domande dell’assegno di natalità effettuate da coloro che hanno il permesso di soggiorno, permessi di lavoro o di ricerca, devono essere accolte purché:
  • Siano residenti in Italia;
  • Convivano con il figlio.
  • Le domande rifiutate possono essere ricontrollate in caso di mancanza del permesso di soggiorno di lungo periodo.

 

20/04/2022 – CONTRIBUTO AFFITTO 2022

Per coloro che hanno un reddito basso, lo Stato ha deciso di fornire degli aiuti nei confronti di chi ha difficoltà economiche, per quanto riguarda il pagamento del canone di locazione.

Per i privati c’è il “contributo affitto 2022”, valido solo nei confronti di chi ha gravi problematiche e un ISEE basso.

Per rafforzare il Decreto anti-sfratto è stato creato anche il “Fondo nazionale sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione”.  Aiuto economico dato dalla differenza tra il valore del canone di locazione e quello pagato dall’inquilino che si trova in difficoltà, che fa la domanda per avere il rimborso dell’affitto 2022 dal Comune. Ogni Comune gestirà la situazione in maniera autonoma.

Per rientrare al Fondo morosità incolpevole e poter usufruire così degli aiuti economici per il pagamento degli affitti, devono esistere delle problematiche gravi che non ne permettano proprio il pagamento.

Tra le motivazioni che rientrano per poter far richiesta del contributo affitto 2022 possiamo trovare:

  • Il licenziamento;
  • Diminuzione orario lavorativo;
  • Cassa Integrazione;
  • Contratto a tempo determinato non rinnovato;
  • Termine attività lavorativa per motivi indipendenti dalla propria volontà;
  • Infortunio o decesso di un componente del nucleo famigliare.

 I requisiti che dovranno possedere, gli inquilini morosi, per partecipare alla domanda sono:

  • ISEE: deve essere inferiore a 26000 euro;
  • Altro immobile: nessun componente del nucleo famigliare deve essere in possesso di un altro immobile nella stessa area di residenza;
  • Sfratto: l’inquilino moroso deve possedere l’atto di convalida di sfratto per morosità;
  • Regolarità del contratto: il contratto di affitto deve essere registrato;
  • Categorie escluse: l’inquilino moroso ovviamente non deve abitare in case di lusso, quindi sono escluse le categorie catastali A1/A8/A9;
  • Residenza: deve risultare residente da almeno un anno nella casa in cui si è ricevuto lo sfratto;
  • Cittadinanza: è necessaria la cittadinanza Italiana o in un Paese facente parte dell’UE. Se l’inquilino è cittadino di un Paese non facente parte dell’UE, deve avere il permesso di soggiorno CE;
  • Criteri preferenziali: nei confronti di chi a un minore nel nucleo famigliare, un settantenne o un invalido almeno al 74%, un famigliare che risulti in carico ai servizi sociali o alle ASL;
  • Priorità: nei confronti di chi, sotto sfratto esecutivo, riesce a stipulare un nuovo contratto di locazione a canone concordato.

Il Fondo morosità incolpevole, eroga fino ad un massimo di 8000 euro, sempre se sussistano le condizioni previste precedentemente.

Possono sorgere tre situazioni differenti:

Rinuncia allo sfratto: se il proprietario dell’abitazione ritira la procedura di sfratto, il Fondo morosità incolpevole andrà ad erogare un contributo affitto corrispondente alla morosità pregressa, sempre e solo fino ad un massimo di 8000 euro;

Proroga dello sfratto: diversa invece è la situazione nel caso in cui il proprietario dell’immobile voglia continuare con la procedura di sfratto. Il contributo affitto 2022 paga il corrispondente dei mesi relativi al differimento.

Nuovo contratto: se l’inquilino moroso stipula un nuovo contratto di locazione per un ‘abitazione diversa da quella per cui ha ricevuto lo sfratto, lo Stato pagherà un trimestre dell’affitto del nuovo immobile.

 Per fare la domanda bisognerà andare nel proprio Comune di residenza, che controllerà se si avranno i requisiti o meno.

 

Il bonus affitto 2022 è sempre un contributo, finanziato dal Fondo di sostegno alla locazione. È un supporto che viene dato alle famiglie in difficoltà.

I requisiti bonus affitto 2022 cambiano in base ai Comuni a cui si fa riferimento, esistono però alcune condizioni che sono uguali per tutti:

  • Cittadinanza italiana, dell’Unione Europea o permesso di soggiorno;
  • Residenza nel comune in cui è stata fatta richiesta per il bonus;
  • Regolare contratto di locazione, sono esclusi sempre gli immobili di lusso;
  • Aver pagato regolarmente l’affitto;
  • ISEE stabilito dal bando del Comune;
  • Non bisogna risultare assegnatari di immobili in regime di edilizia agevolata convenzionata;
  • Il contributo affitto 2022 non può essere aggiunto ad altri aiuti inerenti alla locazione.

29-03-2022 Pensione anticipata a 64 anni con la Quota…

La decorrenza della pensione anticipata, con la quota 102, si avrà dal 2 Aprile.

I lavoratori dipendenti del settore privato e quelli autonomi, dovranno aspettare tre mesi tra la formazione dei requisiti e l’accredito della prima rata della pensione. In questo caso la prima decorrenza sarà quella del 2 Aprile per le gestioni AGO, il 1° maggio per quelle INPS.  I lavoratori pubblici, dovranno attendere 6 mesi invece. In questo caso la decorrenza sarà il 2 Luglio per le gestioni AGO, il 1° agosto per quelle INPS.

È possibile accedere alla Quota 102 coloro che sono iscritti all’AGO (assicurazione generale obbligatoria) e alla gestione separata INPS. Devono avere almeno 64 anni d’età, 38 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre del 2022.

Si può utilizzare il cumulo contributi, considerando i periodi assicurativi versati o accreditati presso le forme di assicurazione obbligatoria di cui si occupa l’INPS. Si considerano inoltre i contributi da riscatto.

Non possono accedere alla Quota 102 i dipendenti pubblici: personale militare delle Forze Armate, quelle delle Forze di Polizia e Polizia Penitenziaria, personale operativo dei Vigili del Fuoco e il personale della Guardia di Finanza.

28/03/2022 – BONUS CARBURANTE 2022

E’ un bonus rivolto alle norme relative al carburante e sarà applicato per tutto il 2022, per i lavoratori dipendenti.

E’ un ausilio per i pendolari che lavorano all’interno delle aziende nel periodo in cui prezzi sono più elevati. Sarà rivolto a tutte quelle imprese che offrono già buoni benzina ai loro dipendenti, a prescindere dal reddito o dal ruolo che ricoprono. Sono buoni ceduti a titolo gratuito e che non contribuiranno alla formazione del reddito, grazie alla novità prevista dal Governo.

Tra le misure di welfare che le aziende riconoscono ai dipendenti troviamo i buoni benzina, che si appoggiano ad altri buoni, come quello spesa, quello relativo ai servizi di educazione o di istruzione.

Il limite massimo per i buoni carburante 2022 è pari a 200 euro e può sommarsi al limite complessivo stabilito dal TUIR, arrivando fino ad un massimo di 458,00 euro.

24-03-2022 PER LE LAVORATRICI AUTONOME IL CONGEDO PASSA DA…

La legge di bilancio 2022 ha introdotto un’estensione dell’indennità di maternità per le libere professioniste, per le collaboratrici coordinate e continuative e per le lavoratrici iscritte alle Gestioni autonome dell’Inps.

A partire dal 2022, passa da cinque a otto mesi il congedo di maternità per le lavoratrici autonome, libere professioniste e collaboratrici coordinate e continuative. È indennizzato all’80% ma solamente entro un certo limite di reddito.

L’indennità di maternità è corrisposta alle lavoratrici autonome, alle collaboratrici e alle libere professioniste per un periodo complessivo di cinque mesi, due prima della data presunta del parto e tre dopo il parto. 

A partire dal 2022 per le lavoratrici autonome, per le collaboratrici e per le libere professioniste l’indennità viene ampliata da 5 ad 8 mesi, a condizione che abbiano dichiarato nell’anno precedente l’inizio del periodo di maternità un reddito inferiore a 8.145 euro.

 

Per ulteriori informazioni rivolgersi al proprio patronato di fiducia.

09/03/2022 – Bonus Asilo Nido 2022

 

Il Bonus Asilo Nido è un sostegno economico a favore dei genitori di figli affidati, o adottati, fino al compimento, tra gennaio ed agosto 2022, del terzo anno di età. Può essere sfruttato per il pagamento delle rette per gli asili nido, pubblici o privati che siano, o per assistenza domiciliare nei confronti di quei bambini affetti da patologie gravi e croniche che non gli consentono di frequentare. Nel caso in cui il pagamento delle rette dell’asilo non sia fatto sempre dallo stesso genitore, tutti e due possono presentare la domanda indicando la mensilità pagata da ciascuno.

Il sostegno economico arriva ad un massimo di 3000 euro che varia in base all’ISEE, fino ad un periodo di 11 mesi. Si terrà conto dell’ISEE minorenni:

  • Con un ISEE fino a 25000,00 euro, il contributo annuo ammonterà a 3000,00 euro;
  • Con un ISEE dai 25001,00 euro a 40000,00 euro, il contributo annuo ammonterà a 2500,00 euro;
  • Con un ISEE superiore a 40000,00 euro, il contributo annuo ammonterà a 1500,00 euro.

Se l’ISEE non sarà valido, ma si è in possesso dei requisiti, la somma che verrà concessa sarà quella minima di 1500,00 euro. In un secondo momento presentando l’indicatore aggiornato, si provvederà a versare la quota maggiorata.

La somma concessa dall’INPS non potrà essere superiore alla retta mensile. L’importo comprende il pagamento della retta, i pasti mensili e il bollo. Non comprende invece, l’iscrizione al nido, pre e post scuola e l’IVA, ad eccezione degli asili nido gestiti dalle cooperative sociali.

Coloro che hanno più di tre figli possono richiedere questo contributo per tutti, presentando la domanda per ogni bambino a cui spetti.

Naturalmente per poter richiedere il contributo bisognerà possedere alcuni requisiti:

  • Essere residente in Italia;
  • Avere la cittadinanza italiana o dell’Unione Europea, o il permesso di soggiorno UE per coloro che soggiornano da lungo tempo, o carta di soggiorno per famigliari extracomunitari di cittadini dell’UE, o carta di soggiorno permanente per i famigliari non avente la cittadinanza UE, o status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;
  • Essere il genitore che paga la retta, oppure essere il genitore coabitante del minore e con la dimora nello stesso comune.

Per quanto riguarda invece l’assistenza domiciliare, bisognerà essere in possesso di una attestazione, fornita dal pediatra, che dichiari che il bambino è impossibilitato dal frequentare l’asilo proprio a causa della problematica di salute.

02-03-2022 – RICHIESTA SPID PER I MINORENNI

 

Finalmente anche i minorenni potranno essere in possesso dello SPID e accedere così ai servizi digitali offerti dalla Pubblica Amministrazione. Lo SPID è un sistema di credenziali che individua il cittadino, darà la possibilità così ai minori, con età superiore ai 14 anni, di accedere ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione, e a quei minori con un’età compresa tra i 5 e i 13 anni, di utilizzarlo solo per i servizi scolastici. Ad esempio i minori con un’età superiore ai 14 anni potranno usare lo SPID per controllare i punti della patente per i ciclomotori.

Una volta che avranno compiuto 18 anni, saranno i ragazzi a scegliere se tenerlo oppure se revocarlo.

Ovviamente saranno i genitori a richiederlo, dimostrando l’identità del minore e quella del genitore stesso. Verranno creati due codici: uno che spetterà al genitore e l’altro, che sarà invece un codice di verifica, spetterà al minore. Il ragazzo minore dovrà inserire il codice di verifica ricevuto dal genitore, solo dal quel momento l’identità digitale andrà a riconoscere il minore. Successivamente il genitore riceverà un avviso. Il genitore dovrà essere a conoscenza di quando e come sarà usato lo SPID e potrà inoltre decidere di revocare l’identità digitale del minore.

23/02/2021 CERTIFICAZIONE UNICA 2022

La certificazione Unica CU 2022 dell’Agenzia delle Entrate è il documento che attesta tutti i redditi dell’anno di imposta, dal 1° Gennaio 2021 al 31 Dicembre 2021, sia per i lavoratori dipendenti e sia per i lavoratori autonomi.

Il modello Cu 2022, è rilasciato dal datore di lavoro, dall’Inps per i pensionati o i percettori di Naspi, mobilità e cassa integrazione, da Noipa per i dipendenti Pubblici e dai committenti, per i lavoratori autonomi o parasubordinati.

Anche il datore di lavoro familiare è tenuto a consegnare al collaboratore questa certificazione.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Quando deve essere consegnata la CU?
La CU deve essere consegnata almeno 30 giorni prima della scadenza dei termini di presentazione della dichiarazione dei redditi o in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Nel Ccnl non è previsto l’obbligo, come per gli altri lavoratori non domestici, di consegnare la CU entro il 16 marzo 2022.

Il lavoratore può utilizzare la CU, per:

• presentare la dichiarazione dei redditi
• attestare il proprio reddito in caso di rinnovo del permesso di soggiorno o richiesta di cittadinanza
• calcolare l’Isee

 

Per ulteriori informazioni rivolgersi al proprio CAF di fiducia.

15-02-2022 APE SOCIALE: NUOVA PROROGA

L’indennità denominata APE SOCIALE (anticipo pensionistico), introdotta sperimentalmente per il periodo dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019, è stata prorogata dalla Legge di Bilancio 2022 fino al 31 dicembre 2022.

L’indennità è rivolta a tutte le categorie di lavoratori dipendenti, autonomi e iscritti alla Gestione separata.

Che abbiano compiuto almeno i 63 anni di età e che possano far valere alternativamente:

  • almeno 30 anni di contributi (disoccupati, invalidi civili con grado di invalidità maggiore al 74% e i cosiddetti “caregivers” cioè chi si occupa di assistere un familiare “in situazione di gravità”)
  • almeno 36 anni nel caso siano stati lavoratori addetti ad attività “gravose”

In particolare, oltre al requisito contributivo, sono essenziali i seguenti requisiti soggettivi:

  • i disoccupati aventi diritto sono coloro che si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale
  • i caregivers.: coloro che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un convivente con handicap grave.
  • invalidi dal 74%.: il richiedente non deve già essere titolare di pensione di inabilità o assegno ordinario di invalidità.
  • addetti ai lavori gravosi. da almeno 7 anni negli ultimi 10 ovvero almeno 6 anni negli ultimi 7.

 E’ inoltre necessario avere 36 anni di contributi (32 per gli operai edili), mentre per le donne è prevista una riduzione contributiva di un anno per ogni figlio (fino a un massimo due anni).

La prestazione è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso all’indennità, sino al tetto massimo di 1.500 euro mensili lordi

Per ulteriori informazioni rivolgersi al proprio Ente di patronato di fiducia.