02/08/2021 – PRATICHE SLEALI NELLA FILIERA AGROALIMENTARE: UN DECRETO…

Nella giornata di giovedì il Consiglio dei Ministri, ha approvato il decreto legislativo che recepisce nell’ordinamento italiano la direttiva UE del Parlamento europeo e del Consiglio, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.

E’ stata necessaria una  lettera di costituzione in mora della Commissione Europea, che annunciava l’avvio della procedura d’infrazione contro il nostro Paese per sollecitare l’Italia ad accettare la Direttiva Ue 633/19. Ma alla fine il risultato è arrivato.

I principi individuati dal Parlamento italiano consentire di indirizzare il quadro giuridico esistente verso una maggiore tutela degli operatori delle filiere agricole e alimentari rispetto alla problematica delle pratiche esleali. Saranno, quindi, mantenute le buone pratiche commerciali e la trasparenza  a cui venditori e acquirenti di prodotti agroalimentari possono attenersi prima, durante e dopo la relazione commerciale. In particolare la direttiva introduce il livello minimo di tutela comune a tutta l’Unione europea e comprende un elenco di pratiche commerciali sleali vietate e un elenco di pratiche che saranno autorizzati solo se concordate in termini chiari e univoci al momento della formalizzazione dell’accordo di fornitura.

L’ Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari  ( ICQRF ) è designato come autorità nazionale di contrasto, deputata a vigilare l’applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali, i divie stabilità dalla direttiva e le relative sanzioni. 

L’ICQRF sarà anche chiamato a associato con le Autorità di contrasto degli Stati membri e con la Commissione europea, anche della reciproca assistenza nelle indagini che presentano una dimensione transfrontaliera. 

“Si tratta di un provvedimento importantissimo che servirà a riequilibrare i rapporti di forza tra le parti negli scambi commerciali, garantendo una posizione più equa per gli agricoltori ei produttori”- ha dichiarato il Ministro Patuanelli-“con l’obiettivo di rafforzare la posizione contrattuale della parte più debole, fissando per legge dei criteri capaci di assicurare un “equo prezzo” al produttore agricolo”.

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