Lavoro occasionale e subordinazione
8 giugno 2017- Ancora dubbi circa l’evoluzione della disciplina delle prestazioni occasionali. La norma, già approvata dalla Camera, è ora in esame al Senato e prevede novità significative rispetto ai vecchi voucher. Tra le novità vi sono maggiori regole da seguire, maggiore tracciabilità e vigilanza da parte dell’INPS per arginare il rischio di abuso del lavoro occasionale ; due inoltre sono le soluzioni pensate a seconda del committente della prestazione.
Un libretto telematico acquistabile tramite il sito INPS è infatti destinato alle famiglie, con un limite di 2.500 euro per ciascun prestatore di lavoro ad ogni singolo utilizzatore per un totale complessivo di 5.000 euro annui.
Piccole imprese, professionisti, enti no profit e pubblica amministrazione, invece, potranno utilizzare un contratto di prestazione occasionale per un massimo di 280 ore annue; il contratto è destinato esclusivamente ad aziende che abbiano al massimo 5 dipendenti a tempo indeterminato e prevede un tetto di 5mila euro , pur restando il limite di 2.500 euro di retribuzione da singolo committente; tra i limiti posti, in aggiunta, vi sono divieti per prestazioni in appalti di opere o servizi, nell’edilizia e nel settore agricolo (tranne che in diverse eccezioni).
A contraddistinguere la nuova norma vi è però il criterio di occasionalità o saltuarietà delle mansioni (e quindi alla natura quantitativa delle prestazioni svolte) che rappresenta un punto critico in quanto si corre il rischio che, non essendoci un requisito qualitativo della prestazione, potrebbe comportare l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato e non di un contratto occasionale.