14/01/2022 – DAL 1° GENNAIO 2022 LA QUARANTENA NON…
Il 2022 porta con sè la corsa della variante Omicron, un esponenziale aumento di contagi e la realtà che dal 1° gennaio i lavoratori dipendenti del settore privato, in quarantena preventiva, non hanno più diritto all’indennità di malattia riconosciuta dall’Inps. La copertura finanziaria è conclusa al 31 dicembre 2021.
Anche per i lavoratori fragili, del settore pubblico e privato, l’assenza dal lavoro a causa di una patologia certificata non è più assimilata al ricovero ospedaliero, e quindi non dà diritto all’indennità economica.
Insomma, da una parte sono state prorogate le misure per lo smart working semplificato e i congedi parentali retribuiti e non per i genitori con figli o figlie in quarantena, dall’altra il governo ha deciso di non riconoscere più la quarantena preventiva come malattia per i dipendenti privati. Questo significa che le persone in quarantena per essere entrate in contatto con persone positive dovranno usare ferie o altri tipi di permesso per giustificare i giorni di assenza da lavoro.
SMART WORKING SEMPLIFICATO ANCHE PER I LAVORATORI FRAGILI
Le persone con elevata fragilità, affette da immuno-depressione o altre patologie, potranno continuare a svolgere il loro lavoro a distanza fino al 28 febbraio 2022. Da lì fino al 31 marzo, se la misura non verrà prorogata ulteriormente, potranno accedere allo smart working semplificato.
CONGEDI PER I GENITORI
Sono stati estesi i congedi retribuiti per le persone con figli o figlie conviventi al di sotto dei 14 anni, in caso di chiusura di classi e scuole o di contagio, e per i genitori di persone con disabilità, a prescindere dalla convivenza e senza limiti di età. Inoltre, possono usufruire del congedo anche i genitori affidatari o collocatari.
Il congedo parentale Sars Cov-2 può essere richiesto da genitori lavoratori dipendenti, sia del pubblico che del privato, dai lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata oppure dai lavoratori autonomi iscritti all’Inps.
Durante i periodi di assenza dal lavoro è riconosciuta un’indennità pari al 50% della retribuzione o del reddito, a seconda della categoria lavorativa di appartenenza del richiedente, e verranno comunque riconosciuti i contributi.
Non è da escludere che il Governa riveda la possibilità di rifinanziare il Fondo per l’indennità di malattia destinato ai lavoratori in quarantena da Covid-19.